San Valentino si festeggia in Giappone?
La risposta è sì, ma naturalmente, non nel modo che conosciamo in Italia.
Si tratta di una festa essenzialmente commerciale, in cui le case produttrici di cioccolato si danno battaglia a suon di confezioni più disparate nella forma e nelle dimensioni. E questa campagna di marketing parte da metà gennaio coinvolgendo non solo venditori di dolciumi, ma anche i negozi di gadget, biglietti d’auguri, carte da regalo ecc.
La differenza sostanziale con la nostra festa, è che il 14 febbraio sono esclusivamente le donne a donare i cioccolatini agli uomini, per dichiarare il loro amore.
La cioccolata venduta a questo scopo è detta honmei (本命=favorito) choko e la si distingue dalla giri (義理=obbligo)choko.
La giri choko è la cioccolata meno costosa, che le donne hanno il dovere di regalare a datori di lavoro, colleghi, amici e parenti di sesso maschile.
La honmei choko è più cara perchè si vende in confezioni  sofisticate e può essere decorata con il nome dell’amato. Tuttavia, è sovente che  le donne decidono di preparare in casa i cioccolatini per rendere il regalo più personalizzato.
Gli uomini che hanno ricevuto una scatola di cioccolatini, il 14 Marzo, esattamente un mese dopo, sono tenuti a ricambiare il dono ricevuto. Questa ricorrenza è detta “White Day” in quanto i ragazzi si sdebitano con regali confezionati in scatole di colore bianco.
Sembra che la festa di San Valentino sia stata introdotta nel 1958, grazie a una ditta di cioccolato di Tokyo, la Mary’s Chocolate Company.

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