Tanabata Matsuri

luglio 5th, 2013 by admin

2012.07.07-Tanabata_01Il mito di Tanabata narra del pastorello Hikoboshi che un giorno si recò con il suo bue magico presso un fiume dove le dee tessitrici stavano facendo il bagno, e rimase affascinato dalla più giovane di esse, Orihime, ignaro di trovarsi di fronte a creature divine scese sulla terra per rinfrescarsi un po’. Il bue gli suggerì di rubare il vestito alla fanciulla e di nasconderlo dietro a una roccia.
Hikoboshi obbedì e Orihime non potè seguire in cielo le altre ninfe perché non era in grado di volare senza la sua veste. Il pastore le chiese di diventare sua moglie ed ella dopo qualche esitazione accettò la proposta. Si unirono in matrimonio e dopo alcuni anni ebbero un figlio e una figlia.
Un giorno la tessitrice chiese al marito di restituirle il suo abito e questi, pensando che ormai fosse inutile tenerlo nascosto, glielo riconsegnò, ma quando ella lo indossò sparì subito nel cielo lasciando Hikoboshi a bocca aperta.
Il bue gli disse allora di attaccarsi alla sua coda così l’avrebbe portato in cielo insieme ai suoi figli.
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Sistema di scrittura giapponese

marzo 15th, 2012 by admin

La lingua giapponese è composta da tre sistemi di scrittura: i due sillabari hiragana e katakana, e gli ideogrammi cinesi kanji.
Lo hiragana si usa per scrivere desinenze, suffissi, particelle e ausiliari; il katakana per scrivere le parole straniere (eccetto quelle di origine cinese), i nomi propri stranieri, le onomatopee, ed il linguaggio delle tecnologie moderne; i kanji invece, rappresentano le parole che hanno significato (i nomi, le radici dei verbi e degli aggettivi).
I suoni fondamentali o puri della lingua giapponese sono 46 validi sia per hiragana che katakana.
Si tratta di 5 vocali , 40 sillabe inscindibili formate da consonante + vocale, e la N sola consonante che può comparire isolatamente.
Oltre a questi, vi sono 20 suoni detti impuri , 5 detti semipuri, e 36 suoni contratti che derivano dalla combinazione di alcuni dei precedenti.
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Scrivere in giapponese con l’IPhone

marzo 7th, 2012 by admin

Ora che Facebook e soprattutto Twitter sono diventati popolari anche in Giappone, chi vuole comunicare con gli amici nipponici, può farlo anche tramite IPhone. Infatti, grazie a questo incredibile smartphone è possibile scrivere messaggi in lingua giapponese.
Ecco i passi da seguire per ottenere questa funzione:

  • Impostazioni
  • Generali
  • Tastiera
  • Tastiere internazionali
  • Aggiungi nuova tastiera
  • Giapponese Romaji

A questo punto, aprendo il tuo social network preferito, troverai la tastiera con le lettere occidentali, con la alcune differenze rispetto ai tasti che conosciamo.
Infatti, a parte i tasti già noti  “spazio” tradotto con スペ-ス (spazio) ed “Invio” con 改行, troviamo il tasto 次候補 (lista successiva), che consente di scorrere i diversi caratteri da scegliere,e  確定 (conferma) con cui puoi selezionarne uno.
Quando si scrive una vocale o una consonante, sullo screen compaiono molteplici opzioni di scrittura giapponese: sillabe kana (hiragana o katakana) e svariati kanji che hanno la stessa pronuncia. Oltre a ciò, suggerimenti di parole che iniziano con tali sillabe.
Anche la punteggiatura è giapponese (punto, virgola, virgolette), così come gli emoticon, e il simbolo dello Yen al posto dell’Euro.

Bentō: l’arte di decorare il cibo

febbraio 24th, 2012 by admin

A chi non è capitato di vedere, in qualche cartone animato o film giapponese, donne che preparano il pranzo a mariti, fidanzati o figli inpacchettandolo in una scatola?
Si tratta del bentō (弁当), un’usanza comune che si può definire un’arte in cui la creatività sta nel decorare un pasto da asporto.

Il bentō è una sorta di vassoio contenitore con coperchio di varie forme e materiali come plastica o polistirolo usa e getta, legno laccato o metallo. Sono molto diffusi anche i bentō fatti in casa avvolti in stoffa furoshiki, che funge sia da borsa che da sottopiatto.

Il cibo in esso contenuto è riso bianco, pesce o carne e verdure in salamoia o cotte, che rappresentano un pasto completo per una singola persona.

La scatola da bentō è dotata di divisori interni per separare cibi differenti, e viene avvolta in un pezzo di carta, di tessuto o in borse speciali insieme alle bacchette.
Il “must” è creare un pacchettino esteticamente gradevole, combinando il colore dei cibi e la maniera di porli, coordinando bentō, bastoncini, cibo, tovaglietta e tutto il resto.

Le mamme si cimentano in confezioni elaborate e fantasiose per i bambini, in modo da rendere più appetitoso e accattivante il loro pasto. Così preparano i “kyaraben”(abbreviazione di “character” e “bento”), ovvero decorano il cibo creando forme di cartoni animati (anime), fumetti (manga) o videogiochi.

Inoltre, c’è lo stile decorativo oekakiben, o bentō-ritratto, che consiste nel ritrarre persone, animali, edifici, monumenti, fiori e piante.
In Giappone si organizzano perfino gare tra realizzatori di bentō, per competere per la realizzazione esteticamente più piacevole.

I bentō sono venduti ovunque in Giappone: dai ristoranti ai supermercati, dalle stazioni ferroviarie ai venditori ambulanti.

Bambole Daruma

febbraio 17th, 2012 by admin


Il Daruma è una bambola votiva giapponese di forma rotonda che non ha braccia nè gambe, ed ha un volto stilizzato da uomo con barba e baffi. Rappresenta Bodhidharma, il fondatore dello Zen, e simboleggia ottimismo e perseveranza. Infatti, una leggenda parla di un monaco buddista che per allontanare il male, sedeva in posizione zazen, così da potersi rialzare sempre in caso di caduta e poter raggiungere il suo obiettivo.

Allo stesso modo, la bambola Daruma avendo un basso centro di gravità, si raddrizza da sola quando viene spinta da un lato. Per il suo simbolismo, spesso si usa come regalo di incoraggiamento e portafortuna.

La caratteristica principale del Daruma, è che i suoi occhi sono dei cerchi di colore bianco. Usando dell’inchiostro nero, bisogna disegnare un solo occhio esprimendo un desiderio; quando questo si realizzerà, verrà disegnato il secondo occhio.

Le bambole Daruma sono vendute in genere all’interno o nelle vicinanze dei templi buddisti giapponesi, e hanno dimensioni variabili tra i 5 ai 60 cm d’altezza. Se la bambola daruma è stata comprata all’interno del tempio, il proprietario può riportarla affinchè venga bruciata. Questo solitamente avviene a fine anno.
È un rituale di purificazione per far sì che il kami (divinità) sappia che la persona che ha espresso il desiderio non ha rinuciato, ma è su un’altra via per realizzarlo.

Takasaki, città nella prefettura di Gunma, è famosa per le bambole Daruma. Qui, alla stazione ferroviaria, si vendono perfino o-bentō che hanno la forma di Daruma.

Dizionario giapponese-inglese on line

agosto 24th, 2011 by admin

Hai bisogno della traduzione di una parola giapponese? Ecco cosa fa per te: Denshi Jisho!
Denshi jisho in giapponese vuol dire dizionario elettronico, termine davvero appropriato per questo affidabile dizionario on line consultabile dal sito http://jisho.org.

Oltre a cercare una parola in kana e in kanji, è possibile trovare una serie di frasi che la contengono, grazie alla voce “Find sentences” .
Per trovarne il significato, la si può scrivere anche in romaji cioè in caratteri romani, poichè il sistema la converte automaticamente in kana.

Alla voce “Find kanji” sono visualizzati vari kanji che hanno la stessa lettura della parola inserita, dato che ad ogni suono corrispondono più kanji.
E’ anche possibile trovare un kanji dai suoi radicali (“Find kanji by radicals”), ovvero dal numero di tratti che lo compongono.

Alla voce “Words” si può cercare la traduzione di una parola dall’inglese al giapponese e viceversa.
Molto interessante è il forum presente sul sito, utile agli utenti registrati per porre domande sul Giappone ed il giapponese.

Google conversation translator: il traduttore universale per Android

gennaio 20th, 2011 by admin


Sta per uscire sul mercato l’applicazione
Google Conversation Translator
, per i telefonini che utilizzano il sistema operativo Android.

L’applicazione permette una conversazione fra due persone che parlano lingue differenti.
Il funzionamento è molto semplice: durante il colloquio telefonico, è sufficiente premere un pulsante, la frase verrà registrata, tradotta e riprodotta.

Come in Google Translate(traduttore on line di Google), l’affidabilità della traduzione non è al 100%. Inoltre, possono intervenire vari fattori di “disturbo”, come accenti, dialetti, inflessioni e difetti della pronuncia.
Questa prima versione, consente di tradurre soltanto inglese, spagnolo e tedesco.

Amsterdam: la Venezia del nord

gennaio 8th, 2011 by admin

Amsterdam, capitale dell’Olanda divisa in due dal fiume Amstel, è denominata la “Venezia del Nord” per i numerosi canali che l’attraversano. E’ una città caratterizzata da un’architettura tipica, dai coffee-shop, da importanti musei, dal vecchio quartiere ebraico, oltre che dal quartiere a luci rosse.

Raggiungere Amsterdam dall’Italia

Voli diretti

Low cost:
Compagnia Transavia con partenza da Venezia, Verona, Genova, Pisa, Napoli, Olbia, Lamezia Terme, Palermo, Catania.
La Ryanair raggiunge l’aeroporto di Eindhoven, collegato alla stazione ferroviaria locale da mezzi pubblici e direttamente ad Amsterdam.
La Windjet collega Amsterdam con Palermo,Catania e Forlì.
La Easyjet collega Amsterdam con Milano (Malpensa).

Di linea:
Meridiana collega Amsterdam con Firenze.
Lufthansa e Klm (quest’ultima compagnia di bandiera), offre collegamenti diretti da Amsterdam a diverse città d’Italia.

Luoghi da vedere

Piazza Dam: è il cuore della città ed è animata per tutto il giorno. Qui si trovano due importanti edifici, La Nieuwe Kerk (la Chiesa Nuova), dove vengono incoronati i sovrani olandesi, e il Palazzo Koninklijk.
Museo Rijksmuseum, il museo nazionale e più grande d’Olanda, offre un’estesa panoramica sull’arte olandese.
Museo di Van Gogh: ospita 200 dipinti e 550 tra disegni e acquerelli, rappresenta una delle più grandi collezioni mondiali dedicate al pittore olandese.
Anna Frank House: nel retro di questa casa si nascose Anna Frank con la sua famiglia, insieme ai Van Pels e ai Pfeffer, per più di due anni durante la Seconda Guerra Mondiale.
Qui Anne Frank scrisse il suo famoso diario, esposto nel Museo.
Casa di Rembrandt: la casa dove il pittore visse dal 1639 al 1659, è oggi un museo che raccoglie, oltre a oggetti personali, un’ampia collezione di acqueforti del Maestro e dipinti di artisti che lo ispirarono. Read More »

Scrivere testi in giapponese con il Mac

dicembre 16th, 2010 by admin

Ecco i passi da seguire per poter scrivere testi in lingua giapponese con il Mac:

  1. Vai in “Preferenze di sistema”
  2. Apri “Lingua e testo”
  3. Vai in “Sorgenti di imput”
  4. Spunta la voce “kotoeri” e i suoi metodi di imput hiragana, katakana, romaji.
  5. Spunta “Mostra menu tastiera nella barra dei menu”

Fatto questo, sulla barra principale delle applicazioni, compare il menu della tastiera con l’icona di una bandiera da cui è possibile scegliere fra i tre metodi di imput.

Vediamo che succede quando scriviamo con i caratteri hiragana.
Sul nostro documento compaiono i caratteri digitati e quando premiamo la space bar ci viene mostrata la lista di kanji che hanno la stessa lettura e noi possiamo scegliere il singolo kanji o la parola composta da più kanji semplicemente cliccandovi sopra.
Anche le frecce presenti sulla tastiera consentono di visualizzare le varie opzioni di kanji. Read More »

Creare firme html con Gmail

ottobre 29th, 2010 by admin

E’ possibile creare firme html nelle tue email Google per renderle personalizzate e professionali. Per farlo, non occorrono estensioni o plug-in, ma soltanto le funzioni presenti all’interno di Gmail.
Ecco le fasi per creare firme con Gmail.

1. Vai alle Impostazioni di Gmail
2. Seleziona il campo “Labs”
3. Attiva  “Risposte predefinite” e  “Inserimento immagini”
4. Scrivi un nuovo messaggio in Gmail e crea una firma proprio come se scrivessi un qualsiasi altro messaggio di email.
Puoi utilizzare stili di font e colori differenti per il testo della firma, aggiungere una o più immagini facendo l’ upload di loghi e icone dal computer, oppure utilizzare immagini che sono sul web.
5. Una volta creato il layout della tua firma HTML, vai al menu di “Risposte predefinite” e “Salva” dando un nome appropriato alla firma. E’ possibile creare firme multiple per lo stesso account Gmail ed usarle a seconda del destinatario dell’email.

D’ora in poi, ogni volta che scriverai o risponderai a un messaggio con Gmail, ti basterà selezionare la firma dalle “Risposte predefinite”, cliccarla e sarà inserita automaticamente nell’email.