I giapponesi hanno una concezione del bagno (o-furo お風呂) diversa dalla nostra.
Essi infatti hanno l’abitudine di fare il bagno nella vasca senza usare il sapone.
Si lavano con la saponetta (corpo e capelli) stando seduti su di uno sgabellino e poi si sciacquano con la doccia o un catino. Successivamente, entrano nella vasca da bagno in un’acqua molto calda e pulita, per rilassarsi e scaricare lo stress accumulato durante il giorno.
E’ vietato immergere l’asciugamanino da bagno nell’acqua calda, è possibile invece metterlo sulla testa.
Quando si esce dalla vasca, non bisogna svuotarla, la stessa acqua infatti verrà utilizzata dagli altri per fare il bagno, proprio per questo ci si deve lavare molto accuratamente prima di entrarvi.
In famiglia, si segue un ordine inflessibile per l’accesso nell’o-furo: prima il padre, poi i figli, prima i maschi e poi le femmine, e infine la mamma. Un ospite in una casa giapponese, ha l’onore di fare il bagno per primo, usufruendo così dell’acqua più calda.
L’o-furo è un’usanza che risale ai tempi antichi e che si basa sostanzialmente sul principio che la purezza del corpo è fondamentale per la purificazione dell’anima.
Lo stesso rituale è presente nelle onsen, stazioni termali, e nei sentou, bagni pubblici, dove vige fare il bagno collettivo soprattutto come occasione di svago e di socializzazione.

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