giardino-giapponese-a-Roma-Ho avuto la fortuna di poterne ammirare alcuni durante il mio viaggio in Giappone, ad esempio andando al tempio di Tenryuji o al Kinkakuji, e mi hanno trasmesso un grande senso di pace e di armonia.
Ma cos’è esattamente un giardino giapponese?
Si tratta di un giardino tradizionale intimamente legato alla cultura zen, è uno scenario ideale intriso di spiritualità, in cui l’uomo assiste allo scorrere del tempo e viene ricondotto alla transitorietà della vita umana.
In un giardino vige l’equilibrio tra gli elementi, c’è asimmetria ma allo stesso tempo un certo ordine. Il tutto deve ispirarsi alla semplicità, a qualcosa di lasciato incompleto come in una poesia che lascia tante allusioni.
La scelta e la disposizione di elementi naturali come acqua, pietre e piante hanno determinati significati.
L’acqua simboleggia la vita, deve scorrere da est ad ovest, come il sorgere ed il tramontare del sole. Nello stagno nuotano le carpe (koi) che rappresentano la perseveranza.
Le rocce sono elementi sacri che rappresentano stabilità e fermezza, sono l’anello di congiunzione fra mondo inanimato e mondo animato e vivo costituito dalle piante.
La posizione è importante, la roccia deve dare l’impressione che sia lì da sempre.
Piante sempreverdi come il pino rappresentano la longevità..

In passato, i giardini nelle case di imperatori e nobili erano progettati per la ricreazione e il piacere estetico, mentre i giardini dei templi buddisti avevano come fine la contemplazione e la meditazione.

Ecco i principali stili di giardini giapponesi:

Karesansui, giardini di roccia giapponesi o giardini zen, dove si medita, dove la ghiaia bianca sostituisce acqua;
Roji, semplici, giardini rustici con case da tè, dove si svolge la cerimonia del cha no yu (tè giapponese);
Kaiyu-shiki-teien, dove il visitatore può seguire un percorso intorno ad esso per vedere paesaggi accuratamente composti;
Tsubo-Niwa, piccoli giardini situati in cortile.

Sapete che ne esistono anche in Italia?
Uno si trova a Roma, all’Istituto Giapponese di Cultura e da qualche mese è aperto al pubblico tutti i martedì, giovedì, venerdì e sabato con visite guidate gratuite della durata di 30 minuti.
Questo giardino è il primo realizzato in Italia da un architetto giapponese, Ken Nakajima, e vi compaiono tutti gli elementi basilari del giardino di stile sen’en (giardino con laghetto): il laghetto, la cascata, le rocce, le piccole isole, il ponticello di legno e la lampada di pietra, tôrô.
La veranda, tsuridono, che si affaccia sul laghetto, è uno dei migliori punti per godere la vista del giardino. Tra le piante presenti si trovano il ciliegio, il glicine, gli iris e i pini nani.
Per prenotare una visita, bisogna accedere al sito della struttura http://www.jfroma.it/
L’altro giardino è piccolo e si trova nell’atrio del MAO, Museo d’Arte Orientale di Torino.